Dublino…birra, whiskey and much more.

Quando si pensa a Dublino, alla fantastica capitale Irlandese, le prime cose che balzano alla mente sono quasi sicuramente la birra (Guinness in particolare), san Patrizio, i leprechaun, il colore verde ed il whiskey, ed è assolutamente vero, senza ombra di dubbio ma, lasciate che vi confidi una cosa, non c’è cliché più odioso di questo per un irlandese. E un po’ come quando uno straniero, conoscesse un italiano, e dopo le presentazioni iniziali ed aver detto il proprio nome, se ne uscisse con i tre “fatidici” termini pizza, spaghetti e mandolino.
One love, One life when it’s one need In the night (cantavano gli U2), ed è proprio vero, una volta vista, una volta visitata, una volta vissuta Dublino non la scordi proprio più, ma per una serie di differenti motivi che vanno ben al di la dell classico ordinario! Il paesaggio in primis, sia quello urbano, con le caratteristiche case tutte alla stessa altezza e i fantastici lavori dei writer Irlandesi, che quello nelle dirette vicinanze della city, dove cè sempre uno spazio verde da vedere, uno scampolo di cielo da ammirare, o una partita di GAA (calcio gaelico) da seguire. Oppure ancora per i bellissimi “landscape” conosciuti e apprezzati in tutto il globo che si possono incontrare viaggiando appena fuori Dublino sul corso di un fiume, per le persone, per il cibo, e ovviamente per la birra ma non solo, whiskey, pub, sorrisi, emozioni, multiculturalità.
Ma partiamo con ordine…ormai è da un pò di tempo che mi trovo spesso a recarmi nella capitale Irlandese, anche perchè avendo una “real Dubliner” come compagna non potrebbe essere altrimenti.
Da circa due anni convivo con Emer (ed il nome la dice già molto lunga sulla provenienza e sulle profonde radici celtiche) e vivendo con me qui in Italia lei ha pochissimo tempo da passare con la sua grande e bellissima famiglia.
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a part of Emer family
Appena cè però un pochino di tempo libero, quando troviamo una pausa dal lavoro o una festività che ce lo permetta, prepariamo armi e bagagli, e andiamo a trovare i suoi parenti. Come è successo lo scorso week end per le festività pasquali. Emer è partita giovedì scorso ed io l’ho raggiunta il giorno successivo. L’agenda, tra una visita ad un parente ed un salto tutti assieme allo zoo è stata abbastanza fitta, poco tempo per riposarsi e molte cose da fare, però la visita che la mia ragazza “fortunatamente” mi ha organizzato e che ho maggiormente apprezzato e stata quella alle distillerie Jameson.
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Ingresso delle distillerie Jameson in Bow street
L’entrata delle distillerie si trova in Bow street, in una struttura perfettamente integrata nell’architettura urbana di Dublino, in realtà, finche non superi il cunicolo che da sul piazzale antistante la distilleria, se non fosse per l’insegna quasi non ti accorgeresti di essere arrivato.
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Bar all’ingresso
Ci siamo incontrati con Vivien, la mamma di Emer, direttamente nel bar che da sull’ingresso della distilleria, dove abbiamo acquistato i biglietti e abbiamo iniziato la nostra fantastica visita guidata attraverso la storia, i “personaggi” che hanno reso grande questa azienda in Irlanda e nel mondo intero.

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Nel 1886 la distilleria era la seconda più grande d’Irlanda (su oltre 200 distillerie) e la sua produzione annuale si aggirava intorno ai 4.500.000 litri. Nel 1890, grazie alla caduta del brandy e all’eccellente qualità del whiskey, l’Irlanda aveva conquistato il 90% del mercato mondiale e la Jameson, da sola, copriva il 10% di quel mercato.IMG_2984Frutto anche e sopratutto di John Jameson che fin dagli albori, dopo l’acquisto della Bow Street Distillery, investì un ingente somma di denaro nella ricerca dei più innovativi processi di fabbricazione del whiskey. Comprese da subito l’importanza dell’orzo (scoprì un ceppo particolare che maltato dava un whiskey superiore e convinse gli agricoltori locali a coltivarlo fornendo loro i semi), delle botti, dei magazzini freschi e umidi (per agevolare la maturazione), del lungo invecchiamento e soprattutto della tripla distillazione.

La visita è stata super istruttiva ed esplicativa su come viene prodotto questo tipo di whiskey, quali tipi di materie prime vengono usate, e come vengono asemblate, in quanto a differenza degli scotch whisky, il Jameson come moltissimi altri whiskey Irlandesi viene sottoposto a una tripla distillazione per ottenere il massimo dal malto e l’orzo che vengono utilizzati per produrlo. La visita è continuata con una dettagliata panoramica di come la Jameson produce il proprio whiskey,

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Tavolo touch and try

e la parte finale, nonchè quella da molti più apprezzata (ovviamente anche dal sottoscritto), ovvero il momento del “tasting”, dove abbiamo potuto assaggiare e paragonare una serie di whisky di differente provenienza e produzione, in modo da capire e cogliere le varie caratteristiche che rendono questo whiskey Irlandese conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

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Momento della degustazione del whiskey

Credo tranquillamente di sentirmi di potervi consigliare una visita alle distillerie Jameson, nel caso decideste di visitare Dublino, e i punti più caratteristici della città. Il costo e assolutamente super accessibile in quanto con 18 euro avrete una visita “guidata” che durerà un oretta circa, dove potrete apprezzare uno dei luoghi simbolo della capitale, imparando i primi basilari “segreti” sulla produzione dell “uisce beatha” ovvero l’acqua della vita.

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