Questa settimana, per il nostro appuntamento (che si spera diventi consueto) con la rubrica My Best Bottle of the Week(MBBoW) andiamo a farci un bel giro in Toscana più precisamente a sud di questa regione, in una delle zone più rinomate e conosciute in Italia e nel mondo per la produzione di grandi rossi…la Maremma.
Nella zona a nord della Maremma in un contesto naturale e particolarmente selvaggio, si colloca la Denominazione della DOC Montecucco, di cui Tenuta l’Impostino è parte.
Fin dal Medioevo, sulle strade che dalla Maremma portavano verso l’interno della Toscana, gli Imposti rappresentavano per i viandanti e i commercianti luoghi di sosta e ristoro, per il cambio delle cavalcature o per concedersi un pasto caldo e un bicchiere di vino. Uno di questi luoghi era particolarmente importante, per la sua posizione a mezza via tra Siena e Grosseto, tanto che a fianco del tradizionale Imposto, ne sorse un altro, chiamato Impostino.
Nei secoli le esigenze sono mutate, e la vecchia locanda, caduta in disuso, si trasformò in pascolo, pur mantenendo il suo antico nome, e rimase tale fino all’arrivo degli attuali proprietari, i quali, rapiti dall’incanto di questo luogo, decisero di riportarlo agli antichi fasti.
L’azienda è condotta da Patrizia Chiari, e nelle sue parole riscontro assolutamente la passione e l’amore uniti al vigore e la determinazione che sono riuscito a trovare nel suo “viandante“
“Fin da piccola, durante il periodo estivo, presa per mano dall’uomo che ho amato di più nella mia vita: mio nonno Giovanni, ho imparato ad amare con grande entusiasmo la natura e la terra toscana, scovando insieme in questa meravigliosa e selvaggia natura, angoli di paradiso….. , E’ così che , dopo anni di grandi soddisfazioni come direttrice commerciale di alcune tra le più importanti aziende del design italiano, e grazie anche all’arrivo delle mie meravigliose gemelline, ho deciso di abbandonare la mia carriera, e di lanciarmi in una nuova sfida, realizzare il sogno della mia vita: da sempre l’idea, di portare il mio entusiasmo, la mia passione per la terra, per il buon vino e per il buon cibo, in questo luogo da anni dimenticato, riportandolo ai suoi antichi splendori di un tempo. Ci siamo rimboccati le maniche, e abbiamo trasformato in pochi anni, con duro lavoro, il vecchio pascolo centenario in un anfiteatro di vigneti, e riportato il casale ad essere vivo e ospitale con le sue le sue otto camere. La porcilaia trasformata poi in ristorante. La mia grande scommessa, Imprigionare in ogni bottiglia la forza e la potenza e i profumi di questa terra così unica e vocata alla produzione di grandi rossi”.
MONTECUCCO SANGIOVESE D.O.C. “VIANDANTE” 13,5%vol TENUTA L’IMPOSTINO Soc. Agri. Casal di Pari srl
UVE: Sangiovese 100%
VIGNETI: Alto Poggio
ANNO D’IMPIANTO: 2002
TIPOLOGIA TERRENO: Medio impasto tendente ad argilloso, profilo profondo ricco di scheletro fine e roccia madre affiorante
ESPOSIZIONE: Sud-Ovest
ALTITUDINE: 370 mslm
DENSITÀ IMPIANTO: 5.500 Piante/ha
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Cordone speronato
RESA PER ETTARO: 50 quintali
VENDEMMIA: Raccolta manuale in cassetta nella prima metà di ottobre
VINIFICAZIONE: Le uve accuratamente raccolte vengono selezionate manualmente in vigna ed in cantina su un nastro di cernita prima di iniziare la fermentazione alcolica con lieviti selezionati ed a temperatura controllata di 23 °C. La macerazione sulle bucce durano fino a 25-30 giorni con rimontaggi all‘aria fino a fine fermentazione e follature manuali fino a svinatura
DURATA FERMENTAZIONE ALCOLICA: 12–15 giorni
FERMENTAZIONE MALOLATTICA: Spontanea in botti di legno grandi e barriques di secondo passaggio
MATURAZIONE: 24 mesi in barriques di rovere francese di secondo passaggio e botti da 42 hl con batonnage per favorire l’estrazione dalle proprie fecce fini
AFFINAMENTO: Almeno 6 mesi in bottiglia
Nel bicchiere si è presentato limpido, di un bel rosso rubino intenso, importante, quasi impenetrabile.
Al naso il bouquet è risultato essere estremante fine e con una bella intensità, con note che hanno spaziato dalla frutta rossa quali ribes more e mirtilli, passando per sentori floreali di violetta e speziati (liquirizia) per terminare con richiami terziari ed un leggero accenno balsamico.
Al palato si è presentato caldo e con un gran bel corpo. La freschezza viene subito fuori preponderante, con un tannino presente ma assolutamente per nulla austero, anche se con un buon spettro di miglioramento per il futuro. Finale decisamente lungo e raffinato con i sentori terziari che riprendono sul retrolfattivo ed un leggera nota amarognola caratteristica del vitigno.